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Martedì 16 luglio, ore 2024
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Convegno Diocesano Settore Adulti Azione Cattolica Conversione Ecologica L’impegno delle nostre comunità

Abbiamo tutti compreso bene di trovarci immersi in un degrado ambientale che si è consolidato nel tempo in modo evidente e preoccupante. Abbiamo un pianeta dalle disponibilità limitate che si misurano sempre più in termini di impatto sulla natura. Una chiara ammissione di una scarsa sostenibilità che mette in discussione il modello consumista assunto nel tempo come obiettivo di sviluppo da garantire, finché non si sono evidenziati i primi segni di crisi ambientale.

E’ nata la necessità di rispondere all’appello di Papa Francesco (Laudato sì, a sette anni dalla sua pubblicazione) e della Chiesa considerata la drammaticità del tema che interroga i popoli, la coscienza di ciascuno e richiede un serio confronto che unisca tutti sui danni prodotti alla terra dalla durezza del nostro egoismo incontrollato, dalle nostre violenze gratuite in termini di impatto sulla natura. Oggi molti popoli stanno sollevando il loro grido di afflizione, chiedono supporto, gesti di speranza perché la terra venga liberata anche dagli interessi dei potenti. Ed è da qui che bisogna partire per operare una conversione comune oltre che personale. E’ un cammino lungo, faticoso, ma è la via giusta, la sola che possa riportare alla vita reale capace di generare vita lasciando alle spalle le comode abitudini acquisite come certezze di progresso, di modernità, di sviluppo economico. 

Per il Settore Adulti di AC il bisogno più urgente è allora quello di vivere da adulti maturi che pensano di difendere la qualità della vita nella forma più consona, positiva, con la capacità di farsene carico per rallentare una regressione sociale. Infatti questo appuntamento confronto con i propri aderenti e le loro comunità parrocchiali ha inteso proseguire il percorso avviato sullo sviluppo sostenibile già lo scorso anno col convegno sull’Economia Solidale, pensato sempre nell’ottica della costante ricerca del Bene Comune diventando ancora una volta luogo comune di riflessione, di confronto e di discussione che unisca tutti in un rapporto di armonia.

Spesso ci pervadono pensieri, comportamenti, atteggiamenti di disorientamento, di negazione o di indifferenza – rassegnazione verso il problema; è la prospettiva di fragilità dell’uomo comune disorientato da una cultura che non vuole approfondire né sa essere creativa o sa orientarsi verso scelte di tutela, di sostenibilità, di sviluppo dell’ambiente tenendo presente che le poche risorse disponibili devono soddisfare i diritti di tutti, non devono lasciare nessuno indietro e devono includere le generazioni del domami perché questi possano trovare un pianeta ospitale.

Questa la prospettiva della riflessione offerta dalla dr.ssa Maria Panza, docente in master e corsi di formazione sulle biodiversità, referente regionale per l’educazione ambientale del WWF Puglia e tanto altro. La dottoressa si è soffermata a chiarire:

la strategia per perseguire uno sviluppo universale sostenibile con l’indicazione di 17 obiettivi interconnessi in un’ottica trasversale indicati nell’Agenda 2030, documento sottoscritto da 193 governi dei Paesi Membri delle Nazioni Unite e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU;

tale sviluppo è inquadrato in un programma di azione di 169 target che ne delineano gli obiettivi da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale, istituzionale entro il 2030.

La sua presentazione ha ampiamente dimostrato che non si può far finta di non sapere!

Come suscitare allora motivazioni che rendano possibile una svolta di rotta consapevole e desiderare una civiltà sostenibile dettata da esigenze esistenziali? Qui l’obiettivo necessario è dettato da esigenze esistenziali che spingono a privilegiare la sobrietà rispetto allo spreco.

Bisogna lavorare per una EDUCAZIONE a tutto tondo. Questa sfida richiama il concetto di transizione ecologica.

L’approfondimento per questo aspetto ce lo ha offerto Santino Mazzotta Incaricato regionale del Movimento Lavoratori di Azione Cattolica.

Il dott. Mazzotta ha evocato l’immagine della traversata: cioè il passaggio all’altra sponda del fiume mostrandoci: cambiamo sponda, ma il fiume non cambia, rimane lo stesso…

La transizione ecologica è conversione da concepire e da organizzare per la nostra vita. Organizzare la vita sociale con un cambio di prospettiva e di abitudini da parte di tutti, un cambio di rotta radicale negli stili di vita, nei cicli produttivi il cui obiettivo imprescindibile è la conservazione e la tutela dell’ambiente. Abbiamo la tendenza a pensare che la crisi ambientale sia solo di tipo climatico; dovremmo considerare che le scelte di produzione e consumo vanno orientate alla moderazione e ciò è responsabilità che riguarda tutti e quindi si richiama la responsabilità individuale e quella collettiva. Capire l’importanza di questo passaggio fa la differenza!

Profetico come sempre il richiamo di don Tonino Bello in un suo scritto, “Una Crisi europea da risolvere insieme” che abbiamo letto in apertura del convegno accompagnati dal nostro Assistente don Gianni Fiorentino: “non sono tempi leciti per l’indifferenza,… Siamo tutti costretti a cambiare…  ci esortano a rivedere il nostro modello di sviluppo opulento. Ripensandolo non solo dall’angolo prospettico dell’umanità esclusa, ma anche nell’ottica degli irreversibili danni che stiamo producendo al nostro ecosistema…”.

Anna Vacca




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