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Martedì 16 luglio, ore 2024
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Il saluto di Angela Paparella, presidente diocesana dei sei anni di servizio di Enzo in presidenza come coordinatore cittadino di Giovinazzo

“Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono e ciò che chiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la pietà, camminare umilmente con il tuo Dio” Michea 6, 8

Il dottor Enzo Castrignano, il nostro Enzo, una forza della natura. Profondamente credente, stimatissimo professionista, uomo buono, serio, rigoroso e umano. Credo che l’umanità di Enzo sia stato l’aspetto di lui che ce lo ha reso più caro, e la costante di tutto il suo percorso di persona impegnata nel lavoro, in famiglia, nella chiesa, nell’Azione Cattolica, nella società civile e nella politica. Umano nella sua specchiata onestà, nella sua caparbia coerenza, per le quali ha pagato un prezzo alto, sempre a testa alta.

Umano nel suo farsi prossimo a tutti, uno splendido compagno di strada, capace di ascoltare fraternamente le istanze della gente, andare incontro con discrezione alle fragilità di ciascuno, in primis dei suoi pazienti, prendere sottobraccio i giovani, amalgamare e unire le persone, saperle motivare, infondere fiducia, speranza nelle possibilità di ognuno, nella forza dello stare e lavorare insieme.

Umano nei suoi slanci, nelle sue passioni, nell’intensità del suo entusiasmo contagioso in ogni ambito di impegno, dalla parrocchia all’Azione Cattolica diocesana, come coordinatore cittadino di Giovinazzo; dalla intuizione dell’Osservatorio, sognato, voluto, diventato realtà grazie al suo infaticabile lavoro, fino alla stagione del servizio politico.

Umano per la sua spontaneità, ironia, cordialità nelle occasioni di convivialità, ma anche nei momenti di fatica e di amarezza, in cui hanno pesato le incomprensioni, i giudizi gratuiti e infondati. Umano nel tempo della prova, della malattia, vissuta lottando, nonostante la lucida consapevolezza del suo evolversi.

Tanto comprensivo con gli altri quanto esigente con se stesso, ha assunto sempre responsabilità importanti con coraggio e risolutezza, mettendoci la faccia e studiando a fondo le questioni, approfondendo, preparandosi per ogni uscita pubblica, per ogni intervento, per ogni azione intrapresa. Capace di attivare lunghe, serrate discussioni di spessore, ma anche progettualità e forme di impegno concreto sui temi che gli stavano a cuore: l’ambiente, la città, la comunità, la legalità, la pace, la possibilità di costruire una politica disinteressata e cucita sui problemi reali della gente, il desiderio di una Chiesa finalmente in uscita, in grado di cogliere le sfide dell’oggi.

Un uomo pacato, mite, umile, dai modi sempre gentili, ma anche un combattente determinato e coraggioso, che ha saputo dare anima e rendere viva e pulsante la sua comunità civile ed ecclesiale, facendo riscoprire a tutti noi la forza e la bellezza di una cittadinanza attiva e di una laicità cristiana vissuta in piedi, autenticamente fedele al Vangelo, proprio nella ricerca incessante di giustizia e verità. Uno sguardo lungimirante, quello di Enzo, che ha segnato indelebilmente il tratto di strada compiuto insieme.Con la sua presenza e testimonianza, ha continuamente provato a ripeterci le parole del profeta Isaia: “Ecco, io faccio una cosa nuova. Proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?” (Is., 43,19)

Questa domanda adesso è diventata una consegna, che Enzo lascia alla coscienza di ciascuno di noi: non aver paura di pensare, di fare cose nuove, di intraprendere possibili strade di cambiamento e soprattutto accorgerci dei germogli di vita buona che già ci fioriscono attorno.

Angela




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