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Martedì 16 luglio, ore 2024
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L’INSOSTENIBILE FAST FASHION La cura del Creato inizia dal tuo armadio

Questo il tema del convegno diocesano organizzato dal Settore Adulti di Azione Cattolica svoltosi sabato 25 maggio 2024 presso l’Auditorium della parrocchia Cuore Immacolato di Maria a Molfetta.

Ad otto anni dall’enciclica Laudato sii, papa Francesco ha scelto con l’esortazione Laudate Deum di ritornare sul tema dell’ambiente e della cura del creato.

Se volessimo pensare ad un’immagine, utilizzeremmo quella dell’arca di Noè che oggi forse ha perso la sua rotta e si sta portando alla deriva.

Così ha iniziato il suo intervento don Gianni sul tema del “Fast fashion” (in italiano moda veloce”), un settore dell’abbigliamento che realizza abiti di bassa qualità a prezzi super ridotti e che lancia nuove collezioni in tempi brevissimi.

Ma cosa c’entriamo noi cristiani con il fast fashion?

Il Papa afferma che i deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati così ampi.Occorre una vera conversione ecologica che ovviamente deve partire da quella personale.

La radice biblica del “prendersi cura” affonda le sue radici nel terreno della creazione, nel libro della Genesi. Ogni creatura scaturisce dalla parola di Dio: “e Dio disse”, che mette in evidenza come ogni realtà viene all’ESSERE come relazione.

Pertanto, fino a quando la Terra sarà considerata un oggetto da sfruttare non sarà mai oggetto di relazione”: dobbiamo diventare “prossimidella terra. Prossimi come lo è stato il Samaritano, che a differenza del sacerdote e del levita si è “fermato” per curare il fratello.

È seguito l’intervento di Giuseppe Faretra, presidente di Legambiente Corato, che ci ha ricordato come il fast fashion produce circa 80 miliardi di capi di abbigliamento, che tre capi su quattro finiscono in discarica in tempi record e solo un quarto viene riciclato.

Una persona compra ogni anno circa 15 Kg di abbigliamento, inconsapevole che oggi solo per produrre una T-shirt occorrono ben 3900 litri di acqua l’equivalente di ciò che beve una persona in 5 anni!

Materie prime scadenti, sfruttamento dei lavoratori con condizioni di lavoro pessime e diritti calpestati, che pongono un problema di non eticità, di non sostenibilità.

Fermiamoci prima di comprare d’impulso. Pensiamo se ci serve davvero quel capo.

Forse il consiglio più giusto sarebbe: comprare meno e comprare meglio.

Francesco Tedesco




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