Torniamo a celebrare gli eventi della nostra Salvezza, del dono della vita di Gesù, l’Unigenito Figlio di Dio che si è spogliato della Sua gloria ed è venuto sulla terra per morire in Croce.
L’ingresso trionfale di Gesù nella Città Santa, ci prepara a vivere la Settimana Santa: al centro la Passione di Gesù; paradosso la sua condanna e la Sua Crocifissione.
Lo scandalo della Croce, il volto sfigurato, il grido dell’obbedienza con cui il Nazareno spirò, cosa trasmette all’uomo di oggi? Noi che proviamo una istintiva ribellione alla sofferenza e al dolore quali sentimenti proviamo a seguire Gesù sulla via della croce? Cosa ci spaventa e ci risulta incomprensibile?
La vicenda di Cristo è un mistero grande che ci appartiene. I passaggi cruciali della Passione, ci scuotono, ma lì c’è il prezzo dell’Amore che rende ancora più sconcertante quell’avvenimento che continua a fare scandalo.
Gesù, processato, è condannato a morte con esecuzione capitale: la Crocifissione. La sua predicazione preoccupava le autorità giudaiche, il Sinedrio, tribunale supremo ebraico, perché Gesù è ritenuto da questi sobillatore del popolo, rivoluzionario pericoloso e pretendente al Regno dei Giudei.
Ma il Vangelo della Croce scopre all’umanità il volto dell’Amore di Dio, la glorificazione del Figlio di Dio che sulla Croce splende e diviene Sorgente di Vita che Salva il mondo.
Possiamo allora esultare e procedere con fiducia sulle strade del mondo e della storia.