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Mercoledì 14 agosto, ore 2024
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TE LA PRENDI TE LA RESPONSABILITA’?

Visite d’istruzione a 360° per il primo Punto d’Incontro Msac
Il Movimento Studenti di Azione Cattolica ha ormai ingranato la marcia nella nostra diocesi. Pensate sia facile? Non lo è affatto! Scegliere di “testimoniare a scuola la propria fede”, costruendo un gruppo dalle sue fondamenta, e vivificare lo stesso continuamente con nuove proposte, spunti riflessivi e attività sempre innovative e coinvolgenti è la nostra sfida costante.

L’ultima proposta è stata rivolta a tutti gli studenti, tesserati e non, che volessero accettare di trascorrere un pomeriggio di confronto e arricchimento personale.

Il primo Punto d’Incontro del Msac si è svolto lunedì 22 febbraio presso il Liceo Scientifico di Molfetta ed è consistito in due ore di approfondimento sul tema delle visite d’istruzione, in questo periodo più che mai fervente in tutte le scuole.

Tanti gli interrogativi: Ci sono limiti burocratici legati alle visite d’istruzione? Cosa significa per un docente “prendersi la responsabilità” di accompagnare i ragazzi? E detto tra noi: ma “chi glielo fa fare”? E come ne esce un docente? È un’esperienza adimensionale e piatta o,in qualche modo, riesce a lasciare una traccia anche nei più scettici e vincolati alle quattro mura scolastiche?

Abbiamo posto queste domande alla professoressa Francesca Facchini, docente di Italiano presso l’Istituto Tecnico Industriale, appena tornata da quello che potremmo definire il viaggio d’istruzione per eccellenza, viaggio che lascia un segno, lo si voglia o no; viaggio che un’emozione la imprime per forza e per tutta la vita.

“La visita d’istruzione alla città di Budapest e ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau -ci spiega la docente-, inizialmente era rivolta a soli cinque alunni delle classi quinte. Ma da 31 ragazzi è partita l’iniziativa di scegliere i campi di sterminio come meta per il viaggio d’istruzione dell’ultimo anno. Io docente, assuntasi volentieri il compito di accompagnare questi alunni, e il dirigente d’istituto, non avremmo potuto non accogliere questa proposta spontanea”.

La prof inizia a raccontare: “Il clima del viaggio di andata classicamente è stato movimentato dalle risa dei ragazzi e dai loro canti goliardici, tuttavia non è durato a lungo: il valore delle storie raccontate, la bellezza delle mete visitate, la forte incidenza morale impressa dai luoghi del più grave episodio della storia, hanno subito fatto sì che l’atmosfera si facesse silenziosa: tutti fermi a riflettere, a piangere, chi faceva finta di niente e chi accettava l’umile ospitalità dell’ostello senza più lamentarsi”.

Anche il nostro modo di vedere il viaggio d’istruzione all’improvviso si è fatto diverso e abbiamo capito la reale responsabilità dei docenti, i rischi concreti ma anche le numerose motivazioni, quasi sfide, che spingono un professore a prendersene qualcuno di questi rischi; abbiamo capito gli ostacoli da superare e di quanto lavoro, debbano farsi carico. Chi lo avrebbe mai detto?

Questa, si è dimostrata una sfida anche per noi che ci siamo dedicati per la prima volta all’organizzazione del nostro primo Punto d’Incontro: un trampolino di lancio, il primo capitolo di una storia appena iniziata e ancora tutta da scrivere, la scelta di vivere una nuova esperienza, ma farlo per davvero e farlo fino in fondo.

Sì, noi ce la prendiamo questa responsabilità! Siete con noi???

Equipe Msac

  




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