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Sabato 21 dicembre, ore 2024
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Proposta ACR

 
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1° INCONTRO:

 Obiettivo: evidenziare la facilità del comunicare dietro i veli piuttosto che faccia a faccia.

Attività – “Relazioni s-velate”: dentro un’urna verranno inseriti dei biglietti, rappresentanti una mini-chat, con il nome del destinatario precedentemente scritto dall’educatore (uno dei ragazzi del gruppo) – vedi Allegato.

Nel corpo del messaggio ciascun ragazzo dovrà scrivere un messaggio positivo ed uno negativo sul destinatario affidatogli, magari adoperando due colori differenti (es. verde per il messaggio positivo e rosso per quello negativo).

Alla fine della compilazione della mini-chat l’educatore ritirerà tutti i biglietti.

Chiamerà a turno ciascun mittente e gli chiederà di esporre pubblicamente entrambi i messaggi; il ragazzo sarà libero di esporlo totalmente, in parte oppure per niente.

Solo a conclusione delle diverse “esposizioni”, l’educatore potrà prendere la parola e ricapitolare la facilità/difficoltà di dire esplicitamente quanto scritto.

 

2° INCONTRO:

PROPOSTA PER I 6-8

Obiettivi: far conoscere ai più piccoli le dinamiche del mondo virtuale, con gli aspetti più positivi (es.: velocità nella comunicazione, possibilità di accorciare le distanze) e quelli più critici (i messaggi possono anche perdersi e non arrivare a destinazione o non essere presi in considerazione).

Attività-Gioco: “Nel mare di Internet”

Tutti i bambini si dispongono in cerchio. Uno è al centro. Lì c’è una bottiglia. L’ha portata il mare e contiene un messaggio del re di una terra lontana al quale tutti gli altri devono rispondere. Ciascun ragazzo scriverà la propria risposta su un biglietto che inserirà in una bottiglia (1 per ciascuno), che cercherà di far arrivare al centro (per rendere più difficoltosa questa fase, si può pensare a stendere per terra un telo blu che ricordi il mare). Il ragazzo che è ancora al centro, leggerà i messaggi arrivati. I ragazzi dovranno continuare la discussione, rispondendo a uno o più messaggi fra quelli letti. Quando la comunicazione sarà diventata troppo confusionaria, l’educatore interrompe il gioco.

Pista di riflessione:

  • Cosa vi ha colpito in positivo di questo modo di comunicare?
  • Quali sono stati gli aspetti più negativi?
  • Quali dovrebbero essere le caratteristiche per una buona conversazione?

 

PROPOSTA PER I 9-14

Obiettivo: mettere in evidenza le criticità di una comunicazione virtuale

Attività” – “Chattiamoci”: l’educatore scrive sul gruppo facebook parrocchiale (o sul proprio profilo) un post provocatorio (es: vado a giocare con gli amici o resto a casa con la Play?) al quale i ragazzi devono rispondere connettendosi in tempo reale con i propri cellulari.

Qualora non sia possibile per tutti, l’educatore provvederà a realizzare su un cartellone un profilo fb.

 ATTENZIONE: a seconda delle risposte dei ragazzi, si capirà se l’uso della tecnologia ha favorito relazioni reali, vere (perché magari alla fine coloro che hanno preso parte alla conversazione hanno deciso di andare a mangiare una pizza tutti insieme, piuttosto che giocare a calcio o restare a casa) o se ha messo in luce la solitudine che si nasconde talvolta dietro chi scrive un post pubblico, ma virtuale.

 

3° E 4° INCONTRO: “RELAZIONI SOCIAL(I)”

 INTRODUZIONE

La tecnologia sta cambiando il mondo sempre più rapidamente, con un impatto innegabile sulla vita di tutti. I più giovani, in particolare, crescono in un mondo che offre loro continui stimoli digitali, attraverso l’accesso ai Social Network, ai giochi, alla musica, a video di ogni tipo. Attraverso gli strumenti tecnologici i giovani comunicano e, spesso, conoscono nuove persone, acquisiscono informazioni e vanno alla scoperta del mondo, addentrandosi, a volte, anche nella sfera più intima, quella affettiva e sessuale. Sono bisogni universali e che esistono a prescindere dalle tecnologie. Per gli adulti può essere difficile comprendere le implicazioni quotidiane, ma per i ragazzi le interconnessioni tra vita e tecnologia sono la normalità. Nonostante ciò, alcuni rischi che fanno parte del mondo digitale possono non essere percepiti come tali ed è dunque compito degli adulti affrontarli con l’obiettivo di prevenirli.

Obiettivi generali:

  • permettere ai ragazzi di cambiare prospettiva sulla tematica cyberbullismo, di vivere le problematiche in questione, di acquisire strumenti per gestire i rischi e, infine, di mettersi nei panni degli altri;
  • trasformare l’esperienza online dei ragazzi in una palestra di cittadinanza, per imparare a conoscere i propri diritti e quelli degli altri.

 

Attività n.1 (da fare nel 3° incontro del percorso): “Gaetano” (parte prima):

Obiettivi: introdurre la tematica del cyberbullismo con una situazione di vita reale (vedi Focus on: “Il cyberbullismo”) e cogliere il punti di vista dei personaggi coinvolti.

Svolgimento attività: viene presentato ai ragazzi il video

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e una volta conosciute le opzioni che la compagna propone, il video verrà interrotto.

Poi il gruppo sarà diviso in tre sottogruppi: uno rappresenterà i genitori, uno gli insegnanti e il terzo i ragazzi. Ciascun gruppo riceverà una consegna (Allegato n.2), sulla quale discutere per 20 minuti. A conclusione due componenti per gruppo dovranno rappresentare il proprio gruppo nella discussione.

L’educatore avrà il compito di guidare la discussione (Allegato n.3) sulla tematica del bullismo e del cyberbullismo, sul tema della diversità e sulla consapevolezza da parte dei ragazzi nel comprendere il ruolo dei compagni e degli adulti.

Al termine della discussione, l’educatore dovrà porre maggiore attenzione su cosa prova Gaetano, sui sentimenti espliciti ed impliciti.

A conclusione di questo momento è possibile vedere i video delle tre possibili soluzioni:

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Attività n. 2 (da fare nel 4° incontro del percorso): “Gaetano” (seconda parte)

Obiettivi: cambiare prospettiva e acquisire consapevolezza del problema.

 

Svolgimento attività: verrà introdotta la seconda parte del video di Gaetano,

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spiegando ai ragazzi che Gaetano ha voluto confidarsi con una persona adulta, raccontandole come si è sentito in questi mesi. A questo punto, riprendendo quanto emerso nella discussione precedente, si chiede a ciascun ragazzo di esprimere, a turno, la propria opinione.

Alla fine si guarderanno insieme le soluzioni proposte:

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Focus on: “Il cyberbullismo”

Il cyberbullismo (“bullismo elettronico” o “bullismo in internet”) è una forma di bullismo attuata attraverso l’uso dei Nuovi Media (dai cellulari a tutto ciò che si può connettere a internet). Come il bullismo tradizionale è una forma di prevaricazione e di oppressione reiterata nel tempo, perpetuata da una persona o da un gruppo di persone più potenti nei confronti di un’altra persona percepita come più debole.

Le caratteristiche tipiche del bullismo sono l’intenzionalità, la persistenza nel tempo, l’asimmetria di potere e la natura sociale del fenomeno, ma nel cyberbullismo intervengono anche altri elementi, quali:

  • L’impatto: la diffusione di materiale tramite internet è incontrollabile e non è possibile prevederne i limiti (anche se la situazione migliora, video e immagini potrebbero restare online.)
  • La possibile anonimità: chi offende online potrebbe tentare di rimanere nascosto dietro un nickname e cercare di non essere identificabile
  • L’assenza di confini spaziali: il cyberbullismo può avvenire ovunque, invadendo anche gli spazi personali e privando l’individuo dei suoi spazi-rifugio (l’individuo può essere raggiungibile anche in casa)
  • L’assenza di limiti temporali: il cyberbullismo può avvenire in ogni ora del giorno e della notte.

Sempre più spesso il cyberbullismo è collegato al bullismo tradizionale. Azioni di bullismo reale, ad esempio, possono essere fotografate o videoriprese, per poi essere pubblicate e diffuse sul web (social network, siti di foto-video sharing, email, blog, forum e chat).

Sitografia:

www.sicuriinrete.it

www.youtube.com/sicuriinretechannel

http://navigaricicuri.telecomitalia.it/

http:/www.smontailbullo.it/webi/

ALLEGATI

[PDF] All.A - Proposta ACR
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