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Martedì 16 luglio, ore 2024
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Quando il gioco si fa duro

La iena Nadia Toffa racconta in un libro

“come difendersi in un Paese travolto dall’azzardomania”

Otto capitoli e sei storie di ordinaria disperazione per chi cade nel mondo dell’azzardomania: sono 250 pagine scorrevoli ma dense di retroscena e utili spiegazioni quelle del libro “Quando il gioco si fa duro”, scritto da Nadia Toffa e pubblicato a inizio aprile dalla Rizzoli.

Bresciana, Nadia Toffa è molto conosciuta come iena dell’omonimo programma mediaset per il quale si è occupata di temi scottanti come le truffe compiute dalle farmacie a danno del Servizio Sanitario Nazionale e, più recentemente, della pedopornografia on line e della grave situazione nella Terra dei Fuochi. Ma la sua ‘specializzazione’ è l’inchiesta sul mondo delle slot, delle vlt (videolottery) e del giro di affari sporchi che prolifera dietro il gioco d’azzardo.

Ed è questo il mondo sempre meno occulto che la Toffa descrive nel libro, raccontando di un’Italia che, nonostante la grave crisi economica, si pone saldamente al quarto posto nel mondo (dopo USA, Giappone e Macao) per il volume del gioco, primo Paese in Europa, con un dato statistico di 1400 euro annui pro capite investiti per scommettere sulla fortuna (neonati e non giocatori compresi).

Partiamo da una considerazione: il termine “ludopatia”, quello più comunemente usato per definire quella «malattia che rende incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse» (definizione del Ministero della Salute), contiene in sé una contraddizione. Il termine è, di fatto, un ossimoro composto da ‘ludo’, cioè gioco, e ‘patia’, ossia malattia, sofferenza. La malattia del gioco, quindi. Ma come può una cosa, di per sé piacevole come il gioco, provocare un effetto negativo come un disturbo patologico?

Il libro prova a rispondere ad una serie di interrogativi sempre più cogenti legati al mondo dell’azzardo: quante sono le sale slot in Italia? a quanto ammonta il volume d’affari dell’azzardo? E, ancora, perché se negli ultimi dieci anni la cifra spesa dagli italiani per il gioco è più che triplicata, lo Stato non vede aumentare i suoi introiti? Che ruolo hanno le organizzazioni criminali nella gestione delle sale gioco, delle vlt, dei centri scommesse? Domande a cui la iena Toffa risponde ricostruendo l’evoluzione del business dell’azzardo in Italia, ricapitolando i provvedimenti legislativi – anche recenti – che lo Stato ha avviato in materia (con una interessante digressione pure verso la legislazione internazionale sul gioco d’azzardo) e consegnando infine alcuni consigli che spiegano cosa fare per aiutare un malato d’azzardo.

A fare da cornice a questo interessante testo sono le toccanti testimonianze di vittime della ludopatia che Nadia Toffa restituisce sia sotto forma di reportage sia come racconti, per ricordare che molto si può fare a livello di prevenzione del fenomeno, specialmente partendo da una cultura educativa dal basso, che riscopra il valore educativo del gioco e sappia individuare le possibili cause di quella che si configura come una vera e propria dipendenza per cui vale ampiamente l’adagio “prevenire è meglio che curare”.

Antonella Lucanie

 

Nadia Toffa
Quando il gioco si fa duro
Dalle slot machine alle lotterie di Stato: come difendersi in un Paese travolto dall’azzardomania
Rizzoli Editore, 2014

p. 256, Euro 17




Url: http://www.acmolfetta.it/web/2014/05/06/quando-il-gioco-si-fa-duro/