Dov’è l’amore? Come riconoscerlo? Ma cosa è questa parola così tanto usata che si perde nelle notti delle notti di filosofi, poeti, cantanti… E’ inutile far giri di parole o utilizzare le definizioni scritte sui vocabolari. Per capirlo, riconoscerlo, l’amore si legge negli occhi di chi è innamorato… Io parlo dell’amore che nutre il cuore. E lo sazia. Dell’amore che si prova riscaldando il cuore dell’Altro. Parlo di Amare come ci ha insegnato il nostro Padre per sentire il cuore colmo e appagato. Amore è “fare carità”. Questo è il termine adatto: carità. E’ stato preferito dagli scrittori cristiani persino al termine “amor”. Per i cattolici, la carità è una delle tre virtù teologali, anzi, secondo S. Paolo, la maggiore di tutte: quella per cui gli uomini possono attuare il fondamentale precetto di amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come sé stessi per amore di Dio. Carità significa amore disinteressato nei confronti degli altri. E’ essa soltanto che realizza la più alta perfezione dello spirito umano, in quanto al contempo rispecchia e glorifica la natura di Dio. Attraverso la carità l’uomo realizza il comandamento dell’amore lasciato da Gesù Cristo ai suoi discepoli e quindi dona la felicità eterna:
«Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”. Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi”» (Marco 12,28-31)
“L’amore, quello facile, è solo un’emozione: ti sfiora e poi ti lascia dove sei.. L’amore è costruzione, è lavoro, è comunione. L’amore quello vero, mi darà libertà.”: queste le parole cantate da Santa Chiara nel Musical “L’amore quello vero”. Chiara e Francesco sono due giovani del 1200, ma potrebbero anche appartenere alla nostra epoca. Amore, cure e preghiere per i malati, rispetto e aiuto per i più poveri, il tentativo di avvicinare lo straniero, l’appello accorato per la salvaguardia della natura, il vivere il dolore e la morte come occasioni di santificazione, sono tutti slanci del cuore che Chiara e Francesco rivolgono in parole, musica e spettacolo alla platea fatta da chi oggi è chiamato a migliorare il mondo tormentato da egoismo e materialismo, ma anche abitato da un sincero desiderio di rinnovamento.
E allora, giovani e adulti della comunità parrocchiale della Concattedrale di Terlizzi, lo scorso Giugno, hanno voluto intraprendere un’iniziativa impegnativa ed entusiasmante: la realizzazione di un musical. Con il linguaggio universale dell’arte, della musica, della danza, della recitazione , trasmettere un po’ di carità potrebbe essere più semplice. Il musical è riproposto dall’opera degli autori G. Belardinelli, P. Castellacci e A. Oliva, noti per aver composto trent’anni fa il più rinomato “Forza venite gente”. Il Musical si svolgerà sabato 1 Marzo e domenica 2 marzo presso l’auditorium “Regina pacis” , parrocchia Madonna della Pace di Molfetta alle ore 20.00.
Gente, io ne sono certa e non solo perchè è stato scritto da Papa Benedetto XVI nell’enciclica “Deus caritas est”: “la carità, unita alle altre virtù teologali, è lo strumento per il raggiungimento della felicità”.
Sara De Bartolo
IL MUSICAL SI SVOLGERA’ SABATO 1 MARZO E DOMENICA 2 MARZO PRESSO L’AUDITORIUM “REGINA PACIS” DELLA PARROCCHIA MADONNA DELLA PACE DI MOLFETTA
APERTURA ORE 19.15 – START ORE 20.00
PER L’ACQUISTO DEL BIGLIETTO RIVOLGERSI IN CONCATTEDRALE