Nuovi stili di vita per la famiglia
Cambiamento e nuovi stili di vita sono proposte importanti e affermare la loro centralità deve significare per noi non lasciarsi sopraffare dal conformismo ingannevole di cui la società soffre.
“Cambiamento” attende il coraggio di ogni persona a rendersi protagonista attivo di uno “stile nuovo “ di vita. Un cambiamento non esteriore di parole, di grandi convegni o di ricchi e puntuali documenti, ma una trasformazione di stile esistenziale che abbia il volto della sobrietà, della misura, della semplicità, dell’essenzialità nella vita di ogni giorno di tutti e di ciascuno.
Le Encicliche sociali, la Dottrina sociale della Chiesa, richiamano alla necessità di cambiamenti strutturali che devono essere provocati da un movimento che provenga dal basso per affrontare i gravi problemi sociali, politici, economici, culturali che affliggono l’umanità.
Oggi, tra le pieghe delle rapide trasformazioni sociali e culturali, si nasconde nella vita delle persone una realtà che non esprime un vissuto cristianamente ispirato con conseguente difficoltà sostanziale a promuovere stili di vita che si collegano al Vangelo.
Sia Giovanni Paolo II ( Centesimus Annus nn.36,52,58,60) che Benedetto XVI (Caritas in Veritate n. 51) mettono in guardia sulle nostre responsabilità di cittadini del mondo, soprattutto se credenti.
E’ necessario dunque “cambiare mentalità”.
Come fare allora? Camminare nella ferialità della vita con il passo di chi non disprezza quanto lo circonda, ma che nel qui ed ora avverte l’urgenza di ritrovare un approccio nuovo con le cose. Ciò chiama in causa una prudente vigilanza sul proprio vivere e un discernimento sul buon uso delle cose, dei consumi, dei risparmi distinguendo ciò che è importante da ciò che è inutile e soprattutto misurando le conseguenze di certe scelte.
Incalza un’altra domanda: quali comportamenti assumere da cattolici per non restare imbrigliati nella logica di un fluire continuo di sollecitazioni che spesso ci confondono e di cui giornalmente si fa esperienza di spreco, di ostentazioni, di sfoggio senza neanche capirne il senso?
In questa ottica l’Azione Cattolica diocesana tutta ha iniziato un percorso di approfondimento e confronto con il Magistero della Chiesa, la Dottrina sociale della Chiesa.
Il Settore Adulti, nella programmazione annuale, ha calendarizzato un incontro diocesano di riflessione formativa (18 febbraio u.s. presso la Fabbrica San Domenico a Molfetta) rivolto alle Famiglie e agli Adulti dell’Associazione ma aperto a tutti, per comprendere i significati profondi ed essenziali delle tematiche che ci richiamano ad una responsabilità di scelte dei consumi, dei risparmi, degli investimenti e a un impegno sociale e civile. Il tema:
Cambiare si può Nuovi stili di vita.
Hanno guidato l’incontro: Onofrio Losito, Direttore diocesano dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro che si è soffermato su: “Nuovi stili di vita:pratiche nuove di vita quotidiana”; Michele Loporcaro, Comitato Pugliese “Acqua bene comune” su: “La necessità di ” vivere leggeri”.
I relatori sono persone che vivono una forte passione per l’essenzialità e che con competenza ed esperienza si spendono dando valenza educativa al proprio impegno civico orientato a diffondere tra le persone una cultura che generi prospettive nuove e solidali utili a garantire a tutti ogni diritto e dignità.
L’analisi di Onofrio Losito sulle “Pratiche nuove di vita quotidiana”, ha evidenziato il potenziale che la gente comune ha nelle proprie mani per poter cambiare tutto ciò che socialmente ci attraversa mediante azioni e scelte per una concreta possibilità di cambiamento da apportare nel mondo al fine di garantire un futuro dignitoso per tutti.
I nuovi stili di vita ognuno, a livello personale, deve assumerli innanzitutto per un atto di amore verso la propria terra per poi arrivare al più alto livello comunitario fino ad influire sul sistema socio-economico-politico che faccia chiarezza con lungimiranza verso cambiamenti strutturali globali con lo stile solidale ed etico.
Altrettanto accattivante è stata la lettura del “vivere leggeri” analizzata da Michele Loporcaro. La sua analisi ha evidenziato il superfluo che il nostro mondo produce in abbondanza e che appesantisce la nostra terra.
Produciamo troppo cibo, per il quale consumiamo troppa acqua e troppi fertilizzanti; produciamo troppe cose, troppi vestiti, troppe auto, giocattoli, cellulari…..: tutto diventa INSOSTENIBILE per la nostra Terra.
Indagini, statistiche e rapporti ambientali non si contano e tutti dichiarano l’urgenza di cambiare rotta introducendo un nuovo rapporto con le cose, operando un consumo critico; con le persone, recuperando la ricchezza delle relazioni umane e il gusto della vita: abbiamo impoverito e mercificato l’umanità; con la natura, usurata, violentata, depredata; con la mondialità, le guerre non finiscono mai, i conflitti nelle periferie più povere, i conflitti sociali, le crudeltà intrise di indifferenza, pregiudizio, rifiuto.
Occorre conoscere dunque per agire di conseguenza e simpaticamente ha proposto due chiavi di lettura: l’ACQUA e i RIFIUTI.
L’acqua è vita e attraverso la cultura dell’acqua possiamo arrivare a tutti.
I rifiuti invece rappresentano la prova che stiamo sbagliando qualcosa. Con le discariche sotterriamo la prova, con gli inceneritori bruciamo la prova. La soluzione è ridurre i consumi, ridurre la produzione di rifiuti. E allora diventa urgente proporre e diffondere nuovi stili di vita attraverso il cambiamento del proprio stile di vita. E ha concluso con il pensiero di Gandhi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.
La riflessione è continuata con alcune esperienze messe a confronto:
“Tutto sfuso”: esperienza presentata da Angela Masi di Altamura. E’ stato realizzato un negozio dove si vendono merci sfuse, dai detersivi agli alimenti di alta qualità dove però si risparmia sulle confezioni. Il negozio sembra stia incrementando pian piano le vendite ed è gestito da un gruppo di giovani che fa capo al Circolo delle formiche.
Progetto Nazaret- Per una nuova economia in famiglia. Esperienza presentata da Sergio Amato. Si tratta di un percorso formativo realizzato dal Settore Adulti di AC della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria di Molfetta modulato su tre incontri. Il progetto parte con una assemblea di approfondimento tenuta da don Raffaele Bruno Responsabile regionale di Libera Terra di Puglia che sottolineava tra l’altro la nascita in Puglia ( Mesagne) di una cooperativa di Libera Terra sui terreni confiscati alla criminalità organizzata locale e riassegnati alla società civile grazie alla legge n. 109/96. Da qui si è deciso di mettere in rete le famiglie e gli adulti che avevano deciso di acquistare mensilmente la pasta e altri prodotti delle cooperative di Libera terra. Il progetto si realizza negli anni associativi 2008- 2009- 2010.
Progetti INSTRADACI e PIEDIBUS presentati da Carlo De Palma. Progetti pensati dall’Azione Cattolica cittadina di Giovinazzo come modalità di approccio con la propria città. La metodologia applicata della collaborazione (amministrazione locale, scuole, cittadini) e dell’osservazione dei comportamenti dei cittadini sulla strada hanno rilevato attraverso due significative indagini le buone intenzioni dei cittadini e le contraddizioni degli stessi nei comportamenti. L’obiettivo era proprio quello di educare una comunità a mettersi in discussione e ad assumere maggiore consapevolezza e senso di responsabilità sulla“ strada” nonchè sui propri stili di vita.
Allora: ”Cambiare il mondo non è il sogno che manca, ma è la realtà che fa fatica a diventare storia quotidiana… Cambiare il mondo è l’impegno di chi crede ancora che Dio continua a stare con noi… Cambiare il mondo è la pazzia di colui che è capace di credere all’impossibile…” (Adriano Sella – Commissione Nuovi Stili di vita – Diocesi di Padova).
AnnaVacca