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Martedì 17 settembre, ore 2024
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A Spello… 40 anni dopo

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Anno 1971 la nostra parrocchia accoglie il nuovo parroco, è giovane e ha tanta voglia di fare. Si apre una nuova pagina… per la comunità di S. Bartolomeo di Tencarola.

E’ lo spirito della Pentecoste……il messaggio del concilio che soffia. E’ la chiesa che riparte dai laici e gli incontra nella loro quotidianità per proporre un cammino di fede nella testimonianza e autenticità.

Tutta la società è in fermento, c’è voglia di cambiare, di essere protagonisti di un mondo “nuovo” di una nuova “chiesa”…..incominciamo ad assaporare la bellezza di “essere popolo di Dio”.

In questo contesto la nostra parrocchia sceglie di dar voce “ai giovani”. Chiede ai giovani di mettersi in gioco per essere protagonisti di questo nuovo cammino della chiesa.

Senza timore e con grande disponibilità, con la condivisione del parroco e dei vari cooperatori che hanno prestato servizio nella nostra parrocchia, ci impegniamo a rendere la S. Messa più animata, tramite la liturgia proponiamo esperienze  più aderenti alla società che cambia.

Ecco la gioia dei canti animati dal coro giovani, delle prime chitarre, delle rappresentazioni in chiesa (paraliturgie) e qualche volte anche dell’omelia dialogata con il sacerdote, l’incontro settimanale di gruppo era poi una occasione per approfondire la nostra fede e progettare il nostro cammino di adulti.

La voglia di conoscere e approfondire il significato di comunità, l’impegno nella Chiesa e nel mondo e il desiderio di incontrare il Signore attraverso la conoscenza di nuove esperienze, di allargare il nostro orizzonte da parrocchia di periferia di Padova, ci ha spinto a guardare oltre……..Spello!!!!!

E’ vero che nella vita ci sono eventi che arrivano senza cercarli, ma che ti segnano per sempre. La prima volta che siamo venuti a Spello eravamo in otto amici, Don Sandro il nostro cappellano, ci aveva parlato di questa esperienza, non ricordiamo bene con quali parole ma qui…“ avremmo fatto un’esperienza di preghiera diversa ”, ci disse, “ in uno stile di vita comunitario ed essenziale ”

Vai a capire perché, all’età di vent’anni, non abbiamo scartato un invito del genere; certamente non sapevamo a cosa saremmo andati incontro, ne chi avremmo conosciuto.

Abbiamo capito subito che eravamo capitati in un luogo in cui soffiava uno “Spirito nuovo”, si parlava di ascolto e preghiera, di deserto e silenzio ma anche di vita comunitaria, lavoro gratuito, cammino condiviso. L’incontro con il Piccoli Fratelli, Carlo, Pierangelo, Giuseppe, la preghiera che ritmava la giornata diventando litania, meditazione, vuoto, canto; il pane dal sapore speciale.

Poi a casa, è vero, molte cose cambiavano, ma volevamo lo stesso riunirci, per mantenere al nostro interno il clima di Spello e provare a fare “Deserto nella città”

Siam tornati anche l’anno dopo e poi quello dopo e quello dopo ancora, coinvolgendo anche altri amici perché l’esperienza di Spello era contagiosa.

Provavamo a riversare in paese l’energia accumulata, non sapevamo trattenere la forza del desiderio di impegno concreto, sentivamo la spinta verso esperienze di vita condivisa in maniera comunitaria.

Sono passati 35 anni dal nostro primo contatto con Spello, maggio 2011,torniamo a Spello………

“che cosa ci aspetterà? Ritroveremo i luoghi che avevamo attraversato trent’anni fa? Quali incontri ci riserverà ancora la terra di san Francesco? Gli eremi… il Sant’Angelo, il Giacobbe, li riconosceremo?

E’ tardo pomeriggio ed entriamo nel chiostro di San Girolamo che accoglie chi frequenta questo convento, siamo emozionati e allo stesso tempo sentiamo la serenità del ritorno. Il chiostro sembra più piccolo, no è uguale; il pozzo, il portico, il cielo aperto sopra di noi; siamo all’interno ed alle spalle c’è la cittadina di Spello, ma non siamo chiusi; se alziamo gli occhi vediamo l’azzurro.

Qui, ancora come allora ci sono persone che ci accolgono ed hanno preparato un posto per noi, non le conosciamo, vengono da Genova o dalla Puglia, ma ci basta un attimo per entrare in sintonia.

Attorno alla tavola preparata per cena, ci presentiamo, siamo un gruppo di dieci amici che si conoscono da molto tempo, alcuni di noi sono in coppia, marito e moglie, alcuni sono scesi da soli lasciando a casa il proprio consorte.   Parliamo di noi, ma soprattutto dei primi passi giovanili che per qualche strana alchimia, ci hanno portati fino a qui.

Gigi, Serenella, Andrea e Donatella vogliono conoscere qualcosa in più di noi ed ecco allora i racconti delle nostre esperienze……..l’avvio nel 1978 del  progetto per dar vita ad una “comunità” per accogliere i giovani che dimessi dall’ospedale psichiatrico e/o con handicap non avevano un nucleo familiare in grado di accoglierli.

Proprio Carlo e Sandro presenti a Spello, tra in primi obiettori di coscienza a Padova, hanno dato vita a questa esperienza lasciando le loro case per vivere all’inizio in una casa diroccata.

Il fermento attorno a questa “cellula” era molto vivo….in breve tempo, con l’aumento del numero dei ragazzi, partirono attività lavorative (laboratori e lavoro nei campi) per impegnarli e nello stesso tempo garantire il sostentamento della comunità.

Dopo pochi mesi si costituì la “Cooperativa Girasole” per dare forma giuridica all’esperienza.

Il gruppo si allargava, amici, fidanzate, genitori, ma anche tecnici e professionisti hanno offerto la loro competenza e professionalità gratuitamente. L’Ente locale dopo alcuni anni ha realizzato uno stabile destinato a sede, laboratori e comunità alloggio per la cooperativa.

“Il Girasole” è ancora oggi una esperienza radicata nel territorio e ha mantenuto fede ai propri principi e obiettivi.

Questa non fu ovviamente l’unica esperienza significativa di quegli anni, tante altre importanti scelte individuali maturarono con forza, ben cinque di noi decisero di seguire la propria vocazione ad una vita consacrata, vissuta comunque in mezzo alla gente e non chiusa in un convento. Altri continuano con impegno a dedicarsi alla vita associativa parrocchiale, al volontariato e/o si assumono responsabilità nella società civile. Molti hanno formato una famiglia divenendo genitori, alcuni si sono trasferiti in altri luoghi. Ci sono stati anche momenti di difficoltà personale e di coppia, molte relazioni cementate da una sincera amicizia si sono mantenute nel tempo , altre purtroppo le abbiamo perse.

Ma se questo è il presente, il futuro è ancora aperto.

Intanto, in dieci amici, tra i protagonisti delle prime esperienze, siamo tornati a Spello, perché abbiamo saputo che il convento del S. Girolamo è stato riaperto e che di nuovo vi soffia uno “spirito speciale”. Carlo Carretto non c’è più, ma troviamo la sua tomba così sistemiamo l’erba che la circonda e piantiamo dei fiori, è il nostro modo per stargli ancora vicino; preghiamo, ascoltiamo meditiamo ma anche ci godiamo la convivenza.

Poi torniamo a casa riconoscendo che questi giorni a Spello ci hanno fatto bene, che abbiamo conosciuto delle belle persone ed un giovane sacerdote, Don Nicolò,  molto bravo che ci ha chiamato per nome e ci condotto con entusiasmo a scoprire e gustare “la parola di Dio” assieme alla riscoperta dei pensieri di “fratel Carlo” …sentiamo la voglia di farci guidare nuovamente “dallo Spirito” nella nostra vita quotidiana e chissà questa volta dove ci porterà.

Un saluto e un forte abbraccio da Toni, Paola, Sandro, Elena, Carlo, Teresa, Emanuele, Catterina, Claudio e Carla.




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